Rieccoci qui con un altro Shakespeare, assai poco conosciuto e ancor meno rappresentanto – una history degli anni Novanta del Cinquecento, incentrata su una delle figure meno amate della storia inglese: Re Giovanni.
Sì, quel Giovanni: il re della Magna Charta; Giovanni Senzaterra, il fratello “cattivo” di Riccardo Cuordileone; il capo dello Sceriffo di Nottingham, nemico di Robin Hood. Secondo alcuni, il peggior monarca di sempre a sedere sul trono inglese. Perché magari si potrebbe pensare che Giovanni si contenda il titolo con Riccardo III (non a caso altro protagonista shakespeariano) – ma sappiamo tutti che in decenni recenti Riccardo è stato ampiamente (se non incontestatamente) riabilitato, fatto oggetto di enormi quantità di narrativa, e difeso vocalmente da un esercito di Riccardiani in vari gradi di ferocia.
Ma Giovanni…?
Giovanni continua a godere di pessima stampa – Sir Walter Scott in testa… ma a noi interessa principalmente quel che Shakespeare fa di Giovanni, giusto? Ebbene, quel che ne fa è metterlo al centro di una storia di dubbie lealtà, convenienza politica, alleanze ondivaghe e grigia, grigissima lotta per il potere. In mezzo a tutto ciò, Giovanni sembra annaspare con singolare inefficacia – non malvagio, ma impigliato nei meandri della realpolitik, schiacciato tra personalità più forti (prima tra tutti la formidabile Eleonora d’Aquitania)…
Insomma, esploreremo una prospettiva diversa su un personaggio storico e una serie di dilemmi politici che, come spesso capita con Shakespeare, conservano una singolare attualità. L’idea v’incuriosisce?
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