Sipario su Il Critico

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Ecco – siamo giunti a conclusione.

Alla fin fine, tra minacce incrociate, un diluvio di agnizioni e nipoti innamorate, duelli e apparizioni di ministri, Don Ferolo Whiskerandos l’ha presa nelle costole, Tilburina ha dato di matto in raso bianco, la confidente Nora ha dato di matto a sua volta – però vestita di lino, lei – e la flotta eponima è arrivata ed è stata rispedita al mittente.

Oh – e le Rive del Tamigi: non dimentichiamo le rive del Tamigi, che sono due, una per parte del fiume…

Mr Puff non è rimasto soddisfattissimo, tant’è che ha riconvocato attori e maestanze per un’altra prova l’indomani (ma non doveva essere la generale? E se questa era la generale, quando facciamo la tecnica? Ma se questa è la tecnica, quando facciamo la generale?…)

Noi, al contrario dell’autore, ci siamo divertiti un sacco con i plagi shakespeariani,  con la preveggenza di Tilburina – e il suo inaspettato senso pratico quando si tratta di convincere il babbo – Con il raso e il lino, gli ontani a bordo fiume e la richiesta all’autore di aggiungere qualcosa a sipario chiuso, sennò non si riesce a cambiare la scena…

A parte tutto il resto, credo che Il Critico dovrebbe essere lettura obbligatoria nei corsi di scrittura teatrale – ma non divaghiamo: il punto è che, una volta di più, il PdC ha riportato idealmente alla ribalta un’opera pochissimo conosciuta di un autore poco frequentato.

Possiamo considerare la Missione Sheridan compiuta.

Qui ci sono un po’ di fotografie, opera di Michela Dal Porto:

Grazie, come di consueto, alla libreria IBS+Libraccio – in particolare a Edoardo e Marco – per l’entusiasmo e la cortesia con cui ospitano il progetto. E grazie a tutti voi, Paperstagers – e a presto. Abbiamo grandi idee in mente… Se non l’avete ancora fatto, iscrivetevi al feed del blog per essere sempre aggiornati. Nel frattempo, se avete idee, suggerimenti, proposte, osservazioni o dubbi, potete sempre conttattarci qui.

Il Palcoscenico di Carta s’inchina in proscenio e dà appuntamento al prossimo autunno – o giù di lì.

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